Principali palazzi nobiliari
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Rivelano la straordinaria capacità di artigiani, artisti e ricchi committenti
Principali palazzi nobiliari
Passeggiando per le vie centro storico basta alzare lo sguardo per ammirare le raffinate decorazioni di finestre, portali e bassorilievi
Palazzo Giannini
È il più imponente palazzo nobiliare di Pergola. Fu costruito nella prima metà del Settecento dalla nobile famiglia dei conti Cini che si trasferì a Venezia nel 1749.
Nel 1785 passò all’Eremo di Fonte Avellana che lo destinò a residenza estiva dei novizi. Nel 1866 fu confiscato dal Regno d’Italia alla congregazione Camaldolese diventando proprietà comunale. Ospitò il monaco avellanita Raffaele Piccinini, insigne studioso di geologia, che vi rimase fino alla morte avvenuta nel 1884.
Sede delle scuole elementari fino al 1961, l’edificio fu poi restaurato, riacquistando l’attuale splendore. L’interno presenta diverse sale, una cappella religiosa privata e nel salone del piano nobile un raffinato camino, decorato con stucchi raffiguranti scene mitologiche, realizzato nel 1787 da un artista chiamato nei documenti Marco milanese che si rifà allo stuccatore Federico Brandani. Il palazzo assume l’attuale nome dall’ultimo proprietario, il dott. Enzo Giannini di Rimini, consorte della contessa Giovanna Cenci Bolognetti.
Proprietà privata
Palazzo Giannini, oggi Bruschi
È situato in via Giannini, via parallela a Corso Matteotti, in prossimità del belvedere detto il “parapetto”.
Fu innalzato in tutta la sua imponenza nel Settecento dai conti Giannini e poi acquistato dai nobili Bruschi dopo il 1846. È uno dei palazzi più sontuosi della città, realizzato su progetto del converso camaldolese Paolo Soratini a partire dal 1749. È costituito da diversi saloni dipinti da maestranze locali e da una cappella religiosa privata che accoglie la tela della Madonna con il Bambino attribuita a Carlo Dolci (1616-1686) di Firenze. Interessanti alcune porte a intarsio in legno pregiato e due scale a chiocciola in pietra arenaria.
Proprietà privata
Palazzo Mattei Baldini, oggi Rebel House
La costruzione originaria risalente al XVI secolo, appartenne all’illustre famiglia Baldini della quale l’ultima discendente, Teodora, sposò il Francesco Mattei. Nel 1832 il cardinale Mario Mattei, divenuto poi Segretario di Stato per gli affari interni dello Stato Pontificio, volle rendere più ampia e sontuosa la dimora della sua famiglia ad opera dell’architetto Raffaello Grilli di Roma. Le stanze furono affrescate dal pittore Vincenzo Liberati di Fabriano.
Acquistato della famiglia Priori il palazzo, adibito anche a struttura ricettiva, è attualmente sede di eventi culturali, concerti e mostre.